166ArteLab mostra allievi corso di pittura

Nell’ambito del 166artelab sono lieto di presentarvi la  Mostra di fine corso degli allievi del laboratorio di pittura e arti visive,  giovedì 12 giugno, alle ore 18, la tradizionale rassegna di opere a soggetto e a tema “libero” realizzate dagli allievi del mio ultimo anno del corso di pittura, quest’anno dedicata alla “Ragazza con l’orecchino di perla” in concomitanza con l’evento espositivo tenuto a Bologna e chiuso pochi giorni fa, nel quale gli allievi del corso di pittura e illustrazione si sono misurati con una delle più celebri icone di tutti i tempi con risultati di straordinaria eccellenza per esecuzione, creatività e forza innovativa.

In mostra opere di Attinà, Auriemma, Cominelli, Dejanaz , Del Giudice, D’Uva, Lamieri, Manetti, Martel, Napoli, Pagni, Storai, Tomasello.

La mostra sarà aperta fino al 18 giugno con il seguente orario: 10-13 / 16-19; lunedì mattina chiuso.

Per informazioni: Andrea Mancini 329-8126256, email: info@andreamancini.it

Il mio laboratorio di disegno e pittura

di Andrea Mancini

artelab corso di pittura di andrea mancini

Dare il massimo, come minimo. Questo è il mio motto, la prima regola che insegno agli iscritti al mio “laboratorio di pittura e di arti visive”. Non una scuola e non solo un corso di pittura in studio d’artista – come del resto ve ne sono tanti – ma un vero e proprio “training d’autore”: un luogo creativo e distensivo dove credo si possano riprodurre le condizioni migliori sia umane che ambientali per ritrovare dentro se stessi quel tratto creativo sistematicamente compresso e ormai regredito a livello sub-funzionale, quasi fetale, che cova da sempre e aspetta da una vita di uscire allo scoperto e di sorprenderti. Quello per cui vale la pena di farti lavorare: per imparare a sorprenderti!

Ma questo deve avvenire con la gioia crescente di una scoperta, quella del tue potenziale d’artista! Le altre scuole, e più spesso proprio quelle di pittura, sono luoghi dove tendenzialmente si insegna il come piuttosto del perché. Voglio dire, è inutile che io insegni ad un principiante come fare una sfumatura dal blu al verde smeraldo se poi non sa quando o “perché” deve usarla, se non “sente” che quella miscela di colori è uno specchio d’acqua sorgiva o piuttosto il fondo ideale per una nuova, imprevedibile opera emozionale.

Combatto ogni giorno con gli allievi la dura battaglia della percezione contro l’apparenza, cerco di spiegare loro che il sole non è giallo i tetti non sono rossi e gli alberi non sono verdi come ce lo hanno insegnato le maestre elementari, ma sono fatti di tutti questi colori messi insieme come solo con l’osservazione accurata e approfondita questa realtà ci apparirà d’improvviso, che le figure non si disegnano ma si “stagliano” e che la luce sulla tua tavola non si aggiunge ma “c’è”! Un mare di convenzioni e pregiudizi sono i veri freni inibitori dei molti che hanno affrontato accademie corsi e scuole di pittura per poi uscirne meno motivati di prima, da ora in poi divertiamoci insieme al mio laboratorio di arti visive.

Per informazioni: Andrea Mancini 329-8126256, email: info@andreamancini.it

L’ORECCHINO DI PERLA E IL TURBANTE DI CIELO

di Andrea Mancini
elena napoli orecchino di perla

E’ nata prima la perla di Jaan Vermeer o il successo mediatico? Insomma, aveva una minima idea Vermeer di quale futura fama avrebbe goduto quel dipinto o davvero pensava solo ai rapporti tonali e alla purezza delle velature? Migliaia di portali web e tonnellate di rotocalchi hanno dedicato recensioni, foto, commenti e dietrologie alla famosa ragazzina del Mauritshuis Museum, che insieme alla Gioconda e all”Urlo” di Edvard Munch è considerato il più noto dipinto di tutti i tempi. Complici anche una politica museale sui beni artistici di primo livello ed il celebre film (o era meglio il romanzo?) interpretato da Scarlett Johansson uscito nel 2004, che niente però hanno aggiunto in termini di fascino e potenza alla icona assoluta di Ian Vermeer.

ragazza con orecchino di perla acquerello di andrea mancini

Non so perchè, ma in questo momento mi viene in mente una frase di Maurizio Catellan: “Non mi chiedo mai il significato di un’opera, è l’immagine che deve funzionare!” ma la citazione è dovuta se lo sguardo del visitatore si innamora anche solo per un istante di questo capolavoro, penso che questo abbia a che fare col pensiero del grande maestro di Delft.

Un’ombra assoluta, una bocca morbida, un tocco di luce delicato ma bianchissimo sono il minimo magistero del grande dipingere. Tutti scorgono ciò che non è (la perla) e per tale controluce scompare ciò che il sottoscritto – umilmente – venera da sempre: il turbante colore del cielo.

Corso di pittura 166ArteLab 1

Perle rare espongono

Di Martina Daniele
Titolo perfetto quello che introduce alla mostra, inaugurata giovedì 12 giugno alle ore 18, presso lo studio d’arte 166a, in via Cavour a Firenze. Gli artisti che espongono sono delle “vere perle rare”, per il coraggio di mettersi in gioco, di cimentarsi in più temi e di confrontarsi tra loro, nonostante le fasce di età siano differenti.
Questa mostra può avere diverse chiavi di lettura, al suo interno si possono individuare più mostre. All’interno di una stessa mostra ve ne sono addirittura cinque, anzi anche di più.
Abbiamo la mostra dedicata alle diverse interpretazioni della celebre opera di Vermeer, “La ragazza con l’orecchino di perla”, alla quale hanno partecipato gli allievi del corso 166ArteLab – pittura 2 ed alcuni allievi dell’Accademia “Nemo Nt”, del 1° corso di E-Design: varie interpretazioni di uno stesso soggetto, un mix di colori, di stati d’animo. Lo stesso personaggio che sotto profili diversi ci osserva e ammiriamo. Un unico elemento in comune, ma in realtà diverso, a secondo di com’è stato interpretato il soggetto: l’orecchino.
Se da un lato sono esposte le reinterpretazioni dell’opera di Vermeer, da l’altro abbiamo più temi, quindi più mostre in una, i cui autori sono gli allievi del corso di pittura del Maestro Andrea Mancini. In alto a sinistra il filo conduttore è “il linguaggio della pittura …”; poi abbiamo degli “esercizi di stile”, il cui punto di riferimento sono le ballerine di Degas e le nature morte di Chardin; e infine di lato abbiamo “temi e progetti”. Figure semplici, ma ricche di significato. Temi legati alla realtà e alle esperienze personal dei singoli artisti.
Generazioni a confronto: ma accomunate dalla passione per l’arte e dalla voglia di esprimersi, di comunicare le loro emozioni e i loro interessi.
Più opere , più temi di uno stesso autore: è proprio qui che si possono creare ulteriori chiavi di lettura. Sostanzialmente alcuni allievi del corso di pittura, hanno dato vita senza volerlo ad una piccola mostra personale, ma allo stesso tempo collettiva. Ai visitatori il compito di metterle insieme.
Complimenti a tutti, al maestro e ricordate questo è solo l’inizio.
In mostra: Roberta Auriemma, Irene Calderoni, Enea Cominelli, Nicola Del Giudice, Sara D’Uva, Chiara Lamiera, Nicoletta Manetti, Elena Napoli, Riccardo Pagni, Giulia Storai, Bruna Maria Tomasello.

foto Martina DanieleMartina Daniele è una storica dell’arte, specializzata in allestimento ed esposizione. Dopo la laurea si è specializzata in organizzazione di eventi e management degli eventi artistici e culturali.
Ha lavorato presso l’Ufficio Mostre del Polo Museale Fiorentino, dove ha collaborato alla realizzazione di mostre come “Firenze negli occhi dell’artista”. Attualmente collabora presso La Galleria La Corte nell’organizzazione di mostre ed eventi e si occupa anche di promozione e comunicazione.

Fotogallery ( Photo by Martin Bacci )

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